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Magnifica Comunità
di Fiemme

La Festa del Boscaiolo

Magnifica Comunità
di Fiemme

Il Palazzo, Museo Pinacoteca

La Grotta

Ideazione e costruzione

La storia del Santuario di Piazzöl ebbe inizio con la realizzazione della grotta votiva.

Essa fu allestita per principale iniziativa di Quirino Prada (1868-1935) di Molina di Fiemme, uno dei capi boscaioli della Val Cadino, come reazione umana all’ennesimo drammatico incidente del 30 settembre 1910 in cui perse la vita un boscaiolo suo compagno di lavoro, Giorgio Seber di Castello di Fiemme.

L’iniziativa ebbe subito il dichiarato intento di mettere i boscaioli della Val Cadino e di tutta la Val di Fiemme sotto la protezione della Madonna di Lourdes, e di ricordare ed affidare alla Madonna stessa i tanti compagni boscaioli già morti, martiri del lavoro nel bosco. L’idea del Prada venne ben presto raccolta con grande entusiasmo dagli altri capi boscaioli del tempo e fu sostenuta con forza anche dall’allora parroco di Molina, don Michele Ghezzi da Faedo.

In verità, già precedentemente, tra il 1900 ed il 1901, per iniziativa di Bortolo Bortolotti, era stata costruita, poco più a monte di Piazzöl, a 5 km da Molina e proprio a servizio dei boscaioli e dei segantini della Val Cadino, la “Cappella del Cristo Redentore in Val Cadino”. Essa custodisce ancor oggi un preesistente crocifisso (il “Cristo della Val Cadino”, eretto su un ceppo di larice portante incisa la data del 1885), che nello stesso luogo segnava già prima l’antico sentiero che collegava la Val di Fiemme con la Valsugana ed il Veneto.

Ai boscaioli della Val Cadino mancava però la Madonna, verso la quale la devozione in Fiemme era ovunque molto sentita. Forse fu anche per questo, oltre che per l’onda emotiva delle apparizioni di Lourdes, che all’inizio del XX° secolo essi pensarono di realizzare la grotta.

La costruzione del nuovo complesso votivo si rivelò subito piuttosto impegnativa e si realizzò di fatto solo un po’ alla volta, con tanta fatica e sacrificio oltre che con grande devozione verso la Madonna. I lavori alla grotta ebbero inizio nel corso del 1911 e terminarono nell’estate del 1913. Il loro costo complessivo fu di circa 3.000 corone, raccolte principalmente tra i lavoratori ed i boscaioli della Val Cadino, ma in parte coperte anche da offerte spontanee della popolazione locale. Molti furono inoltre anche coloro che prestarono il proprio lavoro gratuitamente.

La grotta che così si realizzò misurava, ed ancor misura in quanto inalterata, circa 9 metri di altezza, è formata in gran parte dalla spalla naturale di una rupe ed è completata nella porzione più settentrionale da grandi massi di porfido collocati l’un sopra l'altro, secondo geometrie volutamente essenziali e grossolane.

All’interno della grotta furono quindi collocate tre statue in legno, dipinte a mano. Due di queste, la statua della Madonna di Lourdes e quella di Bernardette, opere di autore ignoto, furono acquistate in Val Gardena. La statua del Boscaiolo inginocchiato in preghiera davanti alla Vergine Maria è invece opera di Aquilino Demarchi (1881-1948) di Molina di Fiemme, il quale nel realizzarla si ispirò ad un giovane del paese, Andrea Bortolotti, detto “’l Paieta”, morto successivamente trucidato dalla furia nazista nel corso della strage di Molina di Fiemme il 4 maggio 1945. E da allora, almeno per la gente di Molina, la statua del boscaiolo genuflesso ha preso comunemente il nome di “statua del Paieta”.